Gianfranco Alec[ Alba, 1945-2005 ]

Alec per gli amici, è nato ed è vissuto a Ricca di Diano d’Alba, là dove la strada comincia a salire e l’aria è già quella della Langa. Ha studiato al Liceo Classico Govone di Alba e si è laureato in lettere a Torino, con una tesi su Roberto Rossellini.
Ha insegnato alcuni anni ad Alba, poi ha lavorato nell’azienda di famiglia.

Fin dall’adolescenza ha messo solide basi alla sua formazione umana e cristiana, a scuola, in parrocchia, in Azione Cattolica coltivando tanti interessi con una intelligenza vivace, con una curiosità culturale straordinaria, unita all’ironia, alla ricerca di ciò che unisce anche se non è perfetto o di ciò che è raro e bello, sempre aggiornato e con il tempo per studiare, leggere, fermarsi.

Dal paese, alla scuola, in tutti gli ambienti che ha frequentato, diventava un amico per tutti coloro che incontrava, con la capacità unica di entrare in sintonia, di comunicare fiducia e simpatia, in modo speciale con i giovani che ha sempre seguito e incoraggiato: c’era posto per tutti a cominciare dalla famiglia, sul lavoro, alla Confindustria, al Rotary di Alba, all’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali, alla Cooperativa Culturale “L’Incontro”, all’Associazione Centro Studi Piero Rossano, alla San Vincenzo, alla Caritas, amico con tanti parroci, missionari, con il Monastero di Bose, con le monache domenicane.

L’impegno sociale e politico: sindaco e consigliere comunale a Diano, inserito nella tradizione del cattolicesimo democratico e partecipe del rinnovamento dei partiti, organizzatore di iniziative culturali in carcere, vicino in modo speciale alla casa famiglia di suor Bruna.

L’impegno educativo e formativo: insegnante, educatore, relatore a corsi e convegni, iniziative di orientamento, in vari contesti e a vari livelli.

L’impegno culturale, con un amore e una competenza non comuni verso il cinema (è stato co-fondatore dei circoli del cinema “Il Gallo”, “Il Nucleo”, “Cineocchio”, fine anni ’70 fino a “Infinity Festival” all’inizio degli anni 2000), verso la musica, verso l’arte, la letteratura, il teatro, alimentato anche attraverso i viaggi fino all’ultimo: il pellegrinaggio in Terra Santa.

Sono gli ambiti di vita del laico, nei quali Alec ha saputo raggiungere una rara unità grazie a una sempre più intensa ricerca dell’essenzialità.